Il francobollo che celebra l'assenza dei papi - Teresa Scarale - Sole 24 ore

Il collezionismo filatelico vive una battuta d’arresto su molti fronti, una passione che coinvolge ancora i boomers e meno le giovani generazioni. Ma che l’interesse per le vecchie e nuovi francobolli vaticani potrebbe coinvolgere il mondo dei cristiani cattolici sulla scorta delle nuove emissioni e del forte impatto che Papa Francesco ha avuto nel suo pontificato.
Il francobollo di Sede Vacante MMXXV e le precedenti
Il 28 aprile 2025 la Città del Vaticano ha emesso una serie di quattro francobolli commemorativi, cosiddetti di “Sede Vacante”, con una tiratura di 70mila pezzi. Ciascun francobollo raffigura il Padiglione della Sede Apostolica sorretto da angeli, a protezione delle chiavi decussate, ossia le chiavi di San Pietro disposte in croce di Sant’Andrea; una d’oro, l’altra d’argento: la prima si riferisce al potere sul regno dei cieli, la seconda allude al potere spirituale del Papa sulla terra. Vi compaiono le scritte: “Sede Vacante MMXXV”, “Città del Vaticano”, con l’indicazione del rispettivo valore: 1,25 € – 1,30 €– 2,45 € – 3,20 €, ossia le varie tariffe di spedizione. Prende la denominazione di Sede Vacante l’emissione filatelica che – dal 1939 – celebra il periodo che va dalla morte del Papa all’elezione del suo successore. L’attuale Sede Vacante dedicata a Papa Francesco è l’ottava: la prima fu emessa infatti nel 1939, alla morte di Papa Pio XI; la seconda nel 1958, alla morte di Pio XII; poi nel 1963 (morte di Giovanni XXIII); il 1978 ne accolse due (Paolo VI e Giovanni Paolo I). Le ultime tre Sedi Vacanti sono di questo millennio: 2005 (Giovanni Paolo II), 2013 (dimissioni Benedetto XVI) e 2025 appunto.
Interesse collezionistico della filatelia vaticana
Per assicurarsi quest’ultima, gli interessati si sono sottoposti a code di diverse ore sotto al Colonnato. Al di là dell’interesse emotivo suscitato da questo francobollo, ci si chiede quale possa essere quello puramente collezionistico. «Per quanto sia pari a un decimo di quello che era ai tempi d’oro della filatelia, un numero come 70mila non è sinonimo di rarità: rappresenta più del doppio rispetto alle serie ordinarie emesse annualmente dal Vaticano», spiega Pier Guido Landi, già grossista della Santa Sede, dal 1985 al 1992 presidente della Federazione nazionale commercianti filatelici. «In ogni caso, il valore da 3,20 € è andato esaurito già nella mattina di venerdì 2 maggio». Nel momento in cui scriviamo, la “Sede Vacante 2025” si trova online da 50 a 150 €. «La FOMO (fear of missing out, ndr) viene alimentata dai servizi tv dei canali internazionali. Passato il picco di interesse però, i prezzi crollano e questi francobolli tornano a valere pochissimo», è il commento di Alberto Coda Canati, direttore del dipartimento filatelia de Il Ponte Casa d’Aste; «è la rarità, oltre che il suo stato di conservazione, a rendere prezioso un bene da collezione».
Un francobollo di sede vacante è mai transitato in asta? «Assolutamente no», risponde Luca Alagna, vicedirettore del dipartimento di numismatica di Cambi Aste ed esperto di filatelia, già presidente dei Numismatici italiani professionisti (Nip). «Si tratta di emissioni abbastanza comuni, con quotazioni risibili. Si pensi solo che, da catalogo, la prima emissione di Sede Vacante vale 50 €; per di più, il valore da catalogo è solo teorico e più elevato rispetto a quello reale. Per dire, si trovano sedi vacanti Giovanni XXIII a 2,30 €, Paolo VI a 40 centesimi. Pur essendo emissioni particolari, fatte in occasioni rare, le elevate tirature fanno sì che non raggiungano mai valori economici apprezzabili. Il discorso cambia se si parla di monete o medaglie di Sede Vacante, la cui tradizione si perde nei secoli». I francobolli di Sede Vacante nascono infatti solo con la Città del Vaticano (dunque l’11 febbraio 1929; la prima serie filatelica viene dedicata alla Conciliazione); «monete e medaglie invece erano già in uso durante tutta l’esistenza dello Stato Pontificio», prosegue Alagna. Esistono almeno “varietà”, ossia francobolli con errori di stampa, tanto cari ai filatelici? «Per quanto riguarda le sedi vacanti, non ne ho memoria», risponde Pier Guido Landi.
La serie Provvisoria e il futuro del collezionismo filatelico vaticano
La serie vaticana più pregiata, quella con maggior valore, è in realtà la Provvisoria del 1934: ha la caratteristica di avere le cifre sovrastampate alle precedenti, e a catalogo è quotata 4000 €; ciò vuol dire che al dettaglio il collezionista la paga 1600 €, cifra che la equipara al francobollo “Errore di gioventù”, celebrativo della Giornata della Gioventù di Lisbona, emesso il 16 maggio 2023 e poi subito ritirato dalla circolazione perché tacciato di “celebrazione del colonialismo”. «C’è chi non ha la Provvisoria e si è comprato il francobollo ritirato. Per me, era meglio comprarsi la Provvisoria, di cui pare solo nelle Sacre Stanze esista un foglio intero di 100 serie» dice Enrico Capone, commerciante filatelico romano, che definisce “fuoco di paglia” l’interesse nei confronti delle serie di Sede Vacante. «È un fenomeno puramente speculativo, alimentato anche dalle difficoltà che da diversi mesi il Vaticano crea all’approvvigionamento filatelico». A detta di Capone e Landi, è infatti diventato difficilissimo accaparrarsi nuove emissioni filateliche d’Oltretevere «da almeno sei mesi». Il motivo ufficiale è che la Santa Sede «sta sistemando l’anagrafica» racconta Capone, che lamenta il forte rischio di ripercussioni sulla sopravvivenza stessa del collezionismo proprio a causa di questi intoppi. È più ottimista Landi, pur ammettendo che il collezionismo filatelico non gode attualmente di grande fortuna: «In questo momento c’è una grande disaffezione nei confronti dei francobolli; manca proprio il piacere di stare in casa a prendersi cura della propria collezione, a studiare. Manca la cultura del collezionare, che equivale a tessere piano piano il gomitolo della memoria. Ma al mondo ci sono 1,4 miliardi di cristiani cattolici. Io penso che in Asia e nei paesi più poveri – anche grazie ai bassi prezzi dei francobolli – piano piano potrà rivivere una nuova età d’oro del collezionismo filatelico vaticano»
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